L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia in merito alle dichiarazioni stampa di Simone Malvezzi, amministratore delegato (AD) della società che vuole impiantare il biodigestore di rifiuti in Anagni, ribadisce con forza che è la dura realtà dei numeri a sconfessare, implacabilmente, quanti con artifizi mediatici propagandistici ed ora anche con manipolate alchimie matematiche, vogliono far apparire un vantaggio energetico per la collettività quello che in realtà è un danno colossale per i cittadini, a fronte di una speculazione esagerata. Se l’AD ha ritenuto “ scorretto e fuorviante “ il nostro veritiero dire riferito ad un esatto calcolo numerico, riconfermiamo che la produzione di biometano prevista per il biodigestore di Anagni, come dichiarato e depositato in Regione Lazio, risulta essere di 2.280.447. Pagina 87 dell’Elaborato R 05 SIA pubblicato nel box 001-2017 della Regione Lazio: “quantità stimata di biometano = 267 Nm3/ora”. 267×24 = 6408 m3/giorno x 365 = 2.338.920 m3/anno. Pagina 89 del medesimo Elaborato R 05 : “ il rendimento di recupero del metano dell’impianto è previsto uguale al 97,5%” . 97,5% di 2.338.920 = 2.280.447 m3/anno. Quantità stimata con benevolenza in eccesso. Nessun equivoco e nessuna fuorvianza, solo la verità documentata dai numeri. Non avrà l’AD giudicato “scorretto e fuorviante” il comunicato dei Medici, solo perché è stato alzato il velo sulle mistificazioni della falsa propaganda relativa i biodigestori? Nel mentre dei 4milioni ed oltre di produzione di biometano dichiarati alla stampa dall’AD della società, non troviamo, al momento, riscontro. Confondimento? Svista? Strategia ragionata? La Provincia di Frosinone produce circa 35.000 tonnellate/anno di rifiuti organici che, in funzione del biodigestore di volta in volta da sponsorizzare, vengono alternativamente attribuite con disinvoltura a Frosinone, ad Anagni oppure a Patrica. Ce ne vuole di sfrontattezza nel dichiarare che : “ il progetto (di Anagni ndr) per il recupero e la valorizzazione energetica della frazione umida urbana dei rifiuti è stato dimensionato alle esigenze della provincia di Frosinone”. Semmai Anagni dovesse razziare tutti i rifiuti della Provincia, sarà necessario far afferire da lontano, da fuori provincia, ben oltre 30.000 tonnellate di rifiuti. Biodigestore di Anagni, quindi, dimensionato con manica larga, molto largha, per il conferimento di oltre il doppio della produzione provinciale totale. Ma c’è ben altro. Anche Frosinone con la Maestrale anela agli stessi rifiuti della provincia con un biodigestore di 50.000 t/a così come RECALL a Patrica con uno da 100.000 t/a. Frosinone, una delle provincie d’Italia con minor produzione di organico pari a 36 tonnellate/anno di umido, viene dimensionata a 200 tonnellate/anno. L’invasione dell’immondizia. Comprendiamo la voglia di profitto dell’imprenditoria, ma quello che sfugge è il limite della decenza. Infine,delle tonnellate di rifiuti di risulta in uscita dall’impianto di Anagni , di cui 7.200 t/a di plastiche e 6.870 t/a di sovvalli (pag.9 R06 SNTbox Regione Lazio), un aggravio energetico esorbitante e non colmabile in funzione degli spostamenti di cui non si sa per dove, non troviamo nessun cenno. Questo sì, un tacere scorretto con un fuorviante il silenzio. Ed il “compost biologico, un prezioso ammendante” che per essere di qualità richiede un controllo meticolosissimo dei rifiuti conferiti in entrata, purtroppo quello cui fa riferimento l’AD presenta caratteristiche tali da poter essere bandito da tutte le coltivazioni dato che la selezione dei rifiuti in entrata nel biodigestore di Anagni avviene a vista!!! Qualche inserviente, che vede scorrere ogni giorno un mare di 230 tonnellate di immondizia, a certificare, ad occhio, la bontà della materia prima dell’ammendante!!! Questa è la favola del bio-metano, che di bio ha solo il suffisso: inquinamento, induzione di malattie, assoldamento di schiere di consulenti, richiamo per fiancheggiatori di ogni risma, cambiamento di carte in tavola, profitti da capogiro con gli incentivi contrabbandati quale soluzione alla questione energetica. Può la verità, finalizzata ad informare correttamente vittime incolpevoli e cittadini la cui salute viene regolarmente “digerita” dal profitto ,essere “fuorviante e scorretta” ?

Dott. Giovambattista Martino – coordinatore Associazione Medici Ambiente
Dott. Antonio Necci – referente per Anagni – Associazione Medici Ambiente