Nel Febbraio del 2015, 13 medici di Medicina Generale ed una specialista in pneumologia, riferimento per oltre 10.000 assistiti della città di Frosinone si sono confrontati perché allarmati dall’incremento esponenziale, rilevato negli ultimi anni di attività medica, di nuove diagnosi di malattie respiratorie e di riacutizzazioni delle stesse laddove già preesistenti. Il grave inquinamento dell’aria della città di Frosinone è stato considerato possibile causa/concausa di quanto sopra.

I medici, alla luce delle loro intuizioni e delle difficoltà terapeutiche dettate dalla persistenza e dalla gravità dei sintomi, ravvisando la differenza di espressione tra i quadri clinici tradizionali e gli attuali, fondando sulla sensibilità, responsabilità e preoccupazione propria della professione, si sono chiesti quale potesse essere il loro ruolo aldilà della mera diagnosi e terapia.

La prima risposta a tale allarme, è stata la spontanea costituzione di una associazione organizzatasi con il nome di “Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia” che intende promuovere una sorveglianza della patologia respiratoria, dar vita ad iniziative epidemiologiche sul territorio, esercitare un monitoraggio attento e continuativo, lavorare su studi osservazionali, rendere pubblico quanto emerso, proporre ipotesi di soluzioni.

La preoccupazione sullo stato di salute reale della popolazione di Frosinone è, peraltro, rafforzata dalla constatazione di assenza di banche dati epidemiologiche relative la patologia respiratoria infiammatoria acuta e cronica nel capoluogo che ha avuto anche il triste primato di essere la città più inquinata d’Italia.